La sindrome metabolica o sindrome di insulino-resistenza o sindrome di Reaven è una patologia che rappresenta un insieme di fattori e condizioni predisponenti a contrarre o sviluppare alcune malattie, come il diabete, la steatosi epatica ma anche malattie cardiovascolari.
In generale si ha questa sindrome se ci sono alcuni fattori di rischio presenti:
- la pressione arteriosa superiore a 130/85 mmHg;
- una glicemia a digiuno oltre i 110 mg/dl;
- i trigliceridi oltre i 150 mg/dl;
- un colesterolo HDL sotto i 40 mg/dl (per gli uomini) oppure a 50 mg/dl (per le donne).
Le possibilità di contrarre la patologia aumentano se si ha già il diabete, se ci sono altre patologie in corso e se c’è anche una certa predisposizione genetica.
I sintomi della sindrome metabolica
La sindrome metabolica causa diversi sintomi contemporaneamente.
I principali sono un eccessivo accumulo di grasso nel girovita, l’ipertensione e un altissimo livello di trigliceridi nel sangue.
Un altro sintomo è la diminuzione dei livelli di colesterolo HDL, che si considera il colesterolo buono del sangue.
Infine, un’altra sintomatologia è la resistenza all’insulina. Questa comporta che l’organismo non riesce più ad utilizzare l’insulina in modo appropriato e facendo questo fa aumentare i livelli di glicemia nel sangue, causando sovrappeso e altri problemi cardiovascolari.
I soggetti affetti da questa patologia in sostanza non riescono più ad effettuare normalmente la separazione delle componenti chimiche degli alimenti in fase di digestione. In questo modo il glucosio prodotto attraverso l’elaborazione di tutti i nutrienti non può essere assorbito dalle cellule e il corpo come reazione cerca di aumentare i livelli di insulina rilasciati nel corpo.
Questa condizione provoca un aumento a catena di trigliceridi e di colesterolo cattivo o LDL nel sangue.
L’insieme di queste sintomatologie aumenta l’incidenza di patologie come ictus, diabete o altri problemi cardio-vascolari.
Le cause della sindrome metabolica
La patologia conosciuta come sindrome metabolica risulta molto complessa. Le cause ricorrenti sono solitamente un’alimentazione gravemente squilibrata, ma anche il sovrappeso, l’insulino-resistenza (che genera a sua volta una maggiore propensione all’insorgenza del diabete) e un’eccessiva sedentarietà.
In alcuni casi è sufficiente che sia presente solo una delle condizioni pregresse ma anche la predisposizione genetica incide tantissimo.
Le patologie cardiache, l’ictus e il diabete sono i maggiori fattori di rischio della patologia e, in presenza di questi, aumentano le possibilità di sviluppare questa condizione patologica.
La prima causa della sindrome metabolica è l’obesità addominale, cioè l’eccesso di grasso nella zona del girovita.
La seconda causa è l’ipertrigliceridemia, un’eccesso di trigliceridi nel sangue. La terza causa è un livello eccessivamente basso di colesterolo HDL e al contempo un aumento del colesterolo LDL, quello che determina l’insorgenza di malattie cardio-vascolari.
La terza causa è l’ipertensione arteriosa o pressione alta.
La quarta e ultima causa è invece un’iperglicemia, cioè un eccesso di glicemia nel sangue quando un soggetto è a digiuno.
Ciascuno di questi elementi può incidere in ogni quadro patologico in modi e misure differenti. Sicuramente i medici hanno evidenziato che quante più tra queste cause sono presenti nella situazione medica di un individuo tante più saranno le possibilità che sviluppo la sindrome metabolica.
Ci sono poi altri fattori che possono incidere sull’insorgenza della patologia, come la presenza di patologie pregresse o la presenza di abitudini di vita che sono molto scorrette, come un’alimentazione sbilanciata, l’abuso del fumo e la carenza di esercizio fisico costante o quantomeno saltuario.
I rimedi alla sindrome metabolica
I pazienti affetti dalla sindrome metabolica devono prendere opportune misure e adottare i rimedi consigliati da medici e personale competente.
I soggetti che hanno una predisposizione genetica alla sindrome metabolica, in primo luogo, devono rivolgersi al proprio medico di famiglia o agli specialisti in modo da attuare le oppotune misure per assicurare uno stato di salute migliore e scongiurare gli effetti maggiormente gravi della sindrome.
In secondo luogo, i principali consigli sono quelli di sistemare lo stile di vita. Molti studi scientifici hanno, infatti, dimostrato che adeguare il proprio regime di alimentazione e fare esercizio fisico costante aiuta a migliorare la salute dei soggetti affetti da questa patologia.
In particolare, l’attività fisica aiuta a perdere peso, aumenta la sensibilità alla insulina, previene l’incidenza delle malattie cardio-vascolari, riduce i livelli dei trigliceridi nel sangue, aumenta il colesterolo buono o HDL diminuendo invece quelli di colesterolo cattivo o LDL.
L’esercizio fisico diminuisce la pressione arteriosa e previene il diabete di tipo II, quello influenzato dalle scelte di stile di vita.